“Prima di essere luce o materia, prima di essere sensazione o percezione, un colore è un’astrazione, un’idea, un concetto. È senz’altro per questa ragione che, nelle prassi sociali come nella creazione artistica e nel mondo della simbologia o dell’immaginario, il colore non esiste realmente e acquista tutto il suo significato solamente quando è associato o contrapposto a uno o più colori diversi. Qualunque sia il campo in cui sta agendo, un colore tira l’altro.”
-- M. Pastoureau
Nadia Gaggioli è abilitata alla conduzione di Gruppi d’Arte dalla Scuola di Arteterapia del Colore a Indirizzo Antroposofico “Stella Maris” di Bologna.
I laboratori che Nadia conduce e coordina sono passeggiate nel colore ai quali può partecipare chiunque abbia la curiosità di entrare in questo mondo che ci circonda ma che raramente osserviamo. Per questo motivo i laboratori sono aperti a tutti e non è richiesta alcuna esperienza artistica. Da cinque anni Nadia Gaggioli, vicepresidente vicario della Fondazione per la Salutogenesi ETS di Bologna e volontaria, guida diversi laboratori, tra questi uno con un gruppo di anziani con difficoltà cognitive e di relazione, sociali, disturbi psichiatrici, ospiti della casa alloggio “LA TANA DEI SAGGI”, gestita dalla Cooperativa Sociale “L’Impresa Possibile” di Bologna.
I partecipanti ai laboratori, sono affettuosamente chiamati “I Saggi”.
L’Arte, in ogni sua forma concorre al raggiungimento del benessere psicofisico facilitando il riconoscimento e la conseguente espressione dei pensieri, dei vissuti e delle emozioni. L’arte consente ad ogni essere umano di esercitare le potenzialità, di esprimere creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere nella quotidianità. Per mezzo dell’azione creativa, il vissuto emotivo si visualizza e può essere riportato esternamente.
Nel caso della pittura l’emozione diventa immagine, diventa colore visibile, condivisibile e capace di comunicare all’altro il proprio mondo interiore emotivo e cognitivo.
Dostoevskij ha scritto che «la bellezza salverà il mondo».
Ma di quale bellezza parliamo?
Quella che sommersa dalla bruttura della sofferenza, affiora quasi come un salvagente appena visibile? O quella che afferriamo un attimo prima di arrenderci? Di certo non la bellezza dell’arido consumismo che mostra mille facciate, ricche del nulla. Forse, allora, solo quella bellezza che rende tutti noi, consapevoli o meno, semplicemente migliori.
“L'Arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri” (E. Degas)
Nadia Gaggioli